International usersClic here to read the english translation of this blog post Il grande filosofo dell’ottocento disse che “Ogni verità attraversa tre fasi. Prima viene ridicolizzata. Poi incontra una violenta opposizione. Infine viene accettata come palese”. Aspetta. In Italia o nel Mondo? Beh, non è esattamente la stessa cosa. Possiamo però valutare entrambi i casi. Potremmo iniziare dal resto del Mondo, e poi vedere dov’è che siamo al passo e dov’è che siamo all’età della pietra. O peggio.
Arthur Schopenhauer
Quale fase sta vivendo l’elearning?
53 Miliardi di dollari , è questo il valore del mercato mondiale dell’elearning nel 2010. La maggior parte di questo business si svolge negli Stati Uniti ed in altri paesi Europei come Gran Bretagna e Germania, dove siamo in piena terza fase, e cioè l’accettazione palese di una tecnologia che fa . Tanto tempo e tanti soldi. D’altronde, come non dare la giusta attenzione ad un settore che può mostrarsi utile in praticamente tutti gli ambiti professionali e che negli ultimi anni, grazie anche , è in netta espansione? In questi paesi ormai in tutti i settori produttivi si fa appello all’elearning per effettuare un notevole risparmio sui costi, che diventa ancora maggiore quando le imprese fanno . Infatti con software come la suite è possibile creare corsi dall’elevato impatto grafico ed interattivo pur senza essere dei programmatori. Questo ha favorito lo sviluppo di piccoli elearning team, spesso composti addirittura da una sola persona, che creano corsi ad hoc per le aziende in cui lavorano e di cui beneficiano i clienti e gli stessi dipendenti. L’avvento e la diffusione capillare di dispositivi portatili tramite device di ultima generazione come l’ , il tablet della , ha favorito anche la crescita di una nuova fetta di mercato: il mobile learning. Basti vedere che la stessa casa di Cupertino, in California, ha dedicato una bella all’apprendimento via iPad e alle nuove frontiere che questo strumento apre. A tal proposito, leggi anche l’articolo sempre da questo blog. A mio parere siamo divisi tra la seconda e la terza fase. La prima, per fortuna, almeno in larga parte sembra essere passata. E’ vero, in Italia l’e-learning è stato preso con il piede sbagliato. Probabilmente la macchina elearning ha dovuto fare i conti con quattro del Bel Paese: - - -
risparmiare tempo e soldi
all’evoluzione tecnologica globale
formazione in casa propria
Articulate Studio
iPad
Apple
pagina del suo sito (anche in italiano)
Arriva iPad 2. E-learning: Adesso tutto cambia?
E noi dove siamo?
ostacoli tipici
una radicata cultura popolare legata all’avversione verso le nuove tecnologie
l’assenza di infrastrutture tecnologiche adatte
l’abitudine a far nascere i progetti a livello universitario penalizzando la divulgazione e la sperimentazione sul campo da parte delle aziende- pensare di risolvere in un battibaleno tutti i problemi legati ai costi della formazione
Quindi, l’elearning in Italia in molti casi è stato prima ridicolizzato, poi spolpato (troppo velocemente e in maniera sbagliata) ed infine abbandonato. E’ stato bocciato. Quante volte ci siamo sentiti dire “ ” o “ ” o ancora “ ”. Quando abbiamo cominciato a sentire parlare di e-learning molte aziende non sapevano nemmeno cosa fosse (beh a ben pensarci forse - purtroppo - le cose non sono molto cambiate). Troppo spesso infatti, anche oggi gli occhi con cui ti guardano molti (troppi) manager italiani quando parli di e-learning sono gli occhi dubbiosi di un’ , che ha difficoltà a camminare, figurarsi a correre. Eppure l’elearning sarebbe un bel Gatorade per molte imprese. Da pochi anni a questa parte, grazie al fatto che diverse multinazionali presenti sul nostro territorio hanno accettato ed esportato l’e-learning come strumento di formazione radicato nella propria struttura interna, esaltandone e pubblicizzandone le doti, e ad investire nel settore. Molti imprenditori si sono detti “ ”. In Italia (per fortuna o per sfortuna?) una cosa non ci è mai mancata: lo spirito di emulazione.
Si, l’ho provato, ma non funziona
Abbiamo avuto un sacco di problemi, con l’elearning
Abbiamo iniziato, ma la persona che se ne occupava non lavora più qui
Italia ferma sulle gambe
Abbiamo (ri)scoperto l’America. Benvenuta Italia 2.0!
le nostre PMI hanno iniziato a riprendere coraggio
Se lo fanno Pfizer o Kraft con successo, posso ben farlo pure io!
Ecco perché possiamo dire che Abbiamo (ri)scoperto l’America. No, non l’America di Colombo, ma quella di Kuhlmann. è probabilmente il maggiore esperto mondiale in tema di elearning. Sicuramente è il più seguito, grazie al suo che ha da poco superato i . Tom, con l’aiuto della community si fa portavoce di una grande quantità di sviluppatori sparsi per il Pianeta che vogliono trovare il modo più per realizzare corsi elearning di alta qualità. Sono sempre di più gli sviluppatori che seguono i suoi consigli, e l’elearning, anche in Italia, sta abbandonando produzioni costose e macchinose a favore di . Come spesso nella nostra storia nazionale è capitato, siamo partiti con il piede sbagliato per poi riprenderci in corsa. L’Italia ha tutti i mezzi a sua disposizione per iniziare a correre in questo settore, ed un grande incentivo le viene dal fatto che gli investimenti che vengono profusi nel campo dell’e-learning hanno un . Il futuro è dalla nostra parte, perché le nuove tecnologie non smettono mai di fare la loro comparsa. Adesso è il turno dei . Twitter, Facebook, YouTube, Linkedin su tutti. è la parola che va più di moda e come diciamo nell’articolo , .
Tom Kuhlmann
blog
75.000 lettori
E-learning Heroes
rapido ed economico
nuovi standard più 2.0
Il futuro è dalla nostra parte
ottimo margine di profitto ed un’alta percentuale di successo
Social network
Condivisione
Dieci ragioni per unire Social network ed elearning
Ormai si sa, non siamo tanti numeri che leggono ciò che pochi scrivono. Oggi condividiamo, carichiamo, riprendiamo, pubblichiamo, commentiamo, pubblicizziamo, recensiamo. E in questo momento di grande condivisione c’è una grande famiglia che detta le regole: quella dei Social Network
Ed allora, tu che stai leggendo, tu sviluppatore, tu imprenditore, tu manager, tu impiegato, tutti noi, alziamoci e facciamoci una domanda: mosaicoelearning Ti è piaciuto questo articolo? Se si, giralo ai tuoi colleghi!
dove ho lasciato le scarpe da ginnastica, l’ultima volta? Ho voglia di correre.
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