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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1
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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1

Every day, our brains are bombarded by a barrage of notifications and an onslaught of information and new content to explore and learn Yet we're also subjected to a myriad of variables that distract us.

 

Key data on the use of mobile devices, the internet and social media provide some food for thought: having access to such vast amounts of different tools and information can lead to a strong feeling of cognitive disorientation.

 

There’s a reason for all of this.

What we call the attention curve is the short frame of time when our minds are physiologically able to concentrate on a certain topic and so are primed and ready for successful learning.

Attention sky rockets and peaks in about 7 minutes, and then begins to decrease.

 

Various cognitive psychology theories agree on one thing: if the cognitive load (i.e. the amount of information that our memory has to process within a certain period of time) is too high, it may use up the cognitive resources required to learn and become gridlocked.

 

In light of these studies and theories, this easybook provides some tips to help you learn in the best way possible, stress-free and enthusiastically.

 

With this book you’ll learn:
 

•    The inbuilt mechanisms of your brain that influence learning

•    How to manage cognitive load using two key tools: content segmentation and pacing

•    The 7Minutes solution, the cornerstones when it comes to accessible, micro and mobile online training.

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10 Consigli per le Vostre Slide E-Learning - Parte 5

2011-10-28 07:46

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Cari lettori,


eccoci ritrovati con il quinto appuntamento dedicato ai consigli per le vostre slide e-learning.


Il quinto punto riguarda l’importanza della riduzione del testo nelle slide. Quanto testo devo mettere? Posso usare delle immagini per supportarlo?


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Il testo, lo script

Di norma ogni sviluppatore di corsi e-learning ha a che fare con uno SME


(subject matter expert - esperto in materia)

. Il compito dello SME è molto delicato, e consiste nella redazione dello


script

. Almeno una persona del team di sviluppo deve stare a stretto contatto con questa figura, soprattutto in fase pre-progettuale. Un approfondito scambio di informazioni, prima di partire, può fare la differenza in fase di produzione, facendoci risparmiare ore di lavoro (perché sappiamo dove e come mettere le mani) e consentendoci di lavorare in maniera indipendente.


Lo script dunque, non solo costituirà la componente audio del nostro corso, ma sarà anche il luogo dove andare a cercare le informazioni da riprodurre a video. Un posto dove interpretare, immaginare, immedesimarsi.


Quando s’inizia a lavorare con la produzione di corsi e-learning, si commette il tipico errore di riprodurre quasi fedelmente (a volte integralmente) a video il testo dello script, o di semplificarlo in bullet points (i classici elenchi puntati). E’ una prassi molto comune da cui è difficile staccarsi. Perché? Perché fare copia/incolla è comodo. Perchè è semplice e veloce. Che ci vuole? Non richiede chissà quale sforzo creativo. Ma quanto è noioso!


Vuoi mettere invece la soddisfazione di tradurre un intero concetto in una singola immagine? Come? Una sola? Si, hai capito bene. Una sola. E lo sai chi ce lo ha detto? Uno dei primi proverbi che abbiamo imparato da bambini:


una immagine vale più di mille parole

. Come dice Garr Reynolds, “le migliori slide non hanno alcun testo. Le slide devono supportare la narrazione dello speaker, non renderlo superfluo”. Quanta verità c’è in queste parole!


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Immagino che ti sia capitato di assistere ad una conferenza, un seminario, una lezione universitaria o qualsiasi altro tipo di evento in cui il relatore ha fatto uso di una presentazione PowerPoint proiettata su maxischermo per supportare le sue argomentazioni. E immagino anche che ti sia capitato di guardare il relatore leggere integralmente il testo delle slide, per poi magari aggiungere una propria riflessione.


Qual è lo scopo di questa tecnica, se Il pubblico è in grado di sentire? Perché aggiungere un altro canale comunicativo sovraccaricando il flusso con informazioni ripetitive, che non aggiungono niente a quello che si sta dicendo?


Ancor peggio accade quando il relatore ha una slide piena di testo, e parla dello stesso argomento con altre parole. In quel caso la capacità comunicativa è estremamente ridotta. Sei costretto a scegliere tra il messaggio inviato vocalmente e quello testuale, e di conseguenza non puoi fare a meno di perdere uno dei due flussi informativi.


Coinvolgere altri sensi è giusto, ma va fatto premiandoli. Quando aumenti il carico comunicativo sfruttando la vista, usa le immagini. Tante immagini. Non c’è limite, per quelle. Soprattutto le immagini scelte allo stesso tempo in modo logico, intuitivo ed emotivo. Spesso, leggendo un concetto te ne viene in mente una. Segui il tuo istinto e usala. Quasi sempre, a tutte le persone viene in mente lo stesso pensiero. Come una associazione di idee inconscia a distanza. Ciò accade perché molte delle esperienze che conduciamo nella nostra vita sono condivise. E’ incredibile pensare a quanti sentimenti, sensazioni, pensieri che fanno parte della nostra esistenza e vengano fuori senza che tu te ne accorga, richiamati magari da una singola parola. Se qualcosa scaturisce emozione in te, non è difficile che possa accadere lo stesso anche con altre persone.


Spesso, se saprai immedesimarti nel tuo pubblico, farai una scoperta. Avrai coinvolto le persone, il loro cuore e la loro mente. I sentimenti, quelli che rendono l’apprendimento un’esperienza non sterile, ma preziosa e utile.


Quante e quali parole e immagini a schermo?

Un metodo per capirlo è quello di spegnere il monitor e concentrarsi sullo script (ecco che torna attuale l’importanza di lavorare con un bravi SME e di guidarli nella stesura del testo).


1)      Prendi il documento e leggilo una sola volta, evidenziando con due colori diversi le parole che ti trasmettono qualcosa, o che ritieni siano più importanti delle altre. Attenzione, non le frasi, ma le singole parole.


Scegli un colore per le parole che ti fanno venire in mente una immagine, ed un colore per le parole che vorresti riportare a schermo a supporto dell’immagine stessa.


2)      Sopra la parola che hai evidenziato con il colore assegnato alle immagini, scrivi cosa ti è venuto in mente. Proprio perché è venuta in mente istintivamente, dopo qualche minuto potresti dimenticarla e trovare non poca difficoltà nel richiamarla. Fissala subito su carta, e risolvi il problema.


3)      Quando hai terminato, hai in mano una prima selezione di parole e immagini. Rileggi il documento ed elimina quelle che ritieni superflue per la corretta divulgazione del messaggio che vuoi emanare con il corso.


4)      Fai una analisi del materiale che ti ritrovi concentrandoti su ciò che hai evidenziato. Se lo ritieni opportuno, sostituisci immagini e contenuti. Tante volte, in modo da non stravolgere il contenuto, il dizionario dei sinonimi e contrari è una risorsa preziosa. Sostituire qualche parola non dovrebbe causare problemi al tuo SME. Se vuoi toglierti ogni dubbio, contattalo.


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