Cosa sono e come si comportano oggi i Chatbot? Qual è e quale potrà essere nei prossimi anni il loro ruolo nell’industria del training digitale?
Cerchiamo di fare il punto della situazione! Il Chatbot è un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. Lo scopo principale è di simulare un comportamento umano (Wikipedia). Negli ultimi tempi la nostra società ha mostrato un sempre crescente interesse per le situazioni dinamiche, dove cioè l’esperienza dell’utente cambia sulla base di input di diversa natura, generando opzioni alternative. La Generazione Z, ovvero i giovani nati a partire dall’anno 2000 che presto invaderanno le aziende, sono già abituati ad utilizzare i Chatbot e l’AI. Siti e Social, ma soprattutto i videogiochi ne sono pieni. Giochi di strategia come la saga di Tom Clancy o Call of Duty sono imbottiti di simulatori che fanno credere al giocatore di interagire con un vero essere umano, ad esempio per portare a termine una missione. Persino i giochi in cui ci si immedesima nel ruolo di un allenatore di calcio, sono basati su algoritmi di precisione.La Generazione Z, una scheggia impazzita o un bene prezioso?
Tornando ai ragazzi della Generazione Z, le aziende sono obbligate a tenere conto del loro modo di vivere e vedere il Mondo, e quindi di quello che sarà il loro modo di vivere e vedere il loro ruolo all’interno dell’impresa. Sia nello svolgimento delle mansioni, sia nella frequentazione dei percorsi di formazione. Replicare un’esperienza il più simile possibile al loro vissuto privato sarà strategicamente di primaria importanza per non ritrovarsi risorse umane spaesate, stordite o peggio svogliate. Il processo di Learning Experience formale in cui le informazioni sono il centro del sistema d’apprendimento è ormai relegato al passato, e come Marco Berardinelli, Responsabile di Google Education Italia ha detto al Digital Learning Tour, il sistema di trasmissioni delle informazioni è ad un punto di svolta epocale, in cui il modo in cui abbiamo imparato finora è destinato a collassare. Come individuato nel report sui trend digitali del 2020 sviluppato da Docebo, il livello successivo dei chatbot sarà caratterizzato da capacità di IA che possono fare ipotesi sulle nostre intenzioni. Il sistema sarà in grado di sapere che le nostre richieste si riferiscono a X, Y e Z. Il concetto di mettere in relazione diverse informazioni diventerà molto più diffuso. Le persone vogliono risparmiare tempo e le organizzazioni che utilizzano i bot vogliono che questi non si limitino solamente a rispondere a domande prevedibili.” Steve Goldberg, VP and Research Director, HCM Ventana Research. Per far si che ciò accada - sta già accadendo, attenzione! - i Chatbot devono abbandonare il vecchio vestito di tutor che fornisce risposte preconfezionate a domande prestabilite, basando la tecnologia sul riconoscimento di parole chiave. Sistemi che sono ormai in uso da diversi anni, in rete (chi non ne hai mai visti nei siti della grande distribuzione per esempio, o dei grandi vettori di trasporto) e che hanno fatto il loro tempo. Finiranno presto in uno scaffale a prendere polvere.Un personal trainer digitale
Abbandonare il vecchio vestito per indossarne uno nuovo, dicevamo. Ma quale? L’intelligenza artificiale negli ultimi due anni ha mosso passi da gigante, e le aziende tech che sviluppano Chatbot non sono rimaste a guardare. I Chatbot si trasformano oggi in in grado di confezionare percorsi personalizzati, intrecciando le esperienze dello studente con quelle dei suoi colleghi. Algoritmi simili a quelli che siamo abituati a veder funzionare su Facebook o su Amazon, che di norma ci suggeriscono acquisti, interessi o amicizie, ci suggeriranno video informativi, interazioni e simulazioni. Già negli ultimi 10 anni circa, la formazione ha iniziato a spostarsi verso la creazione di un’esperienza formativa basata sulle competenze e sulle performance, con l’obiettivo primario di portare lo studente al centro dell’attenzione e di rendere i corsi davvero utili e con un processo di trasmissione e memorizzazione delle informazioni efficace. Abbiamo aperto la strada ad un nuovo modo di fare training, che, come dice David Wentworth, Principal Analyst di Brandon Hall Group, “Grazie all’evoluzione della tecnologia porterà un chatbot a dire: “Questa è una domanda relativa alla formazione, posso approfondire la ricerca di contenuti rilevanti”. Oppure: “Questa è una domanda sui tuoi obiettivi di performance, lasciami partire da qui”.
Virtual Coach
Con la prospettiva di un percorso didattico sempre più basato sul mix dei progressi del singolo individuo con quelli di un gruppo di utenti, le piattaforme saranno in grado di proporre informazioni diverse ad utenti che stanno frequentando lo stesso corso. Un processo che supporterà in modo sempre più efficiente la crescita delle risorse umane, che impareranno (anche) in base a ruoli, esperienze pregresse, feedback, integrazioni e interessi personali.Un passo nell’immediato futuro
E tu, hai già impiegato l’AI in azienda? Come? Gabriele Dovis CEO di Mosaicoelearning
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