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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1
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Ecco il modo migliore per realizzare il peggior corso E-learning 1

Every day, our brains are bombarded by a barrage of notifications and an onslaught of information and new content to explore and learn Yet we're also subjected to a myriad of variables that distract us.

 

Key data on the use of mobile devices, the internet and social media provide some food for thought: having access to such vast amounts of different tools and information can lead to a strong feeling of cognitive disorientation.

 

There’s a reason for all of this.

What we call the attention curve is the short frame of time when our minds are physiologically able to concentrate on a certain topic and so are primed and ready for successful learning.

Attention sky rockets and peaks in about 7 minutes, and then begins to decrease.

 

Various cognitive psychology theories agree on one thing: if the cognitive load (i.e. the amount of information that our memory has to process within a certain period of time) is too high, it may use up the cognitive resources required to learn and become gridlocked.

 

In light of these studies and theories, this easybook provides some tips to help you learn in the best way possible, stress-free and enthusiastically.

 

With this book you’ll learn:
 

•    The inbuilt mechanisms of your brain that influence learning

•    How to manage cognitive load using two key tools: content segmentation and pacing

•    The 7Minutes solution, the cornerstones when it comes to accessible, micro and mobile online training.

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TRAINGAGING Tappa #1

2020-09-14 06:05

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TRAINGAGING Tappa #1

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Chi ben comincia è a metà dell’operaL’incipit

 


Il celebre scrittore francese Daniel Pennac nel suo libro “Come un romanzo” inserisce tra i diritti imprescindibili del lettore il


diritto di non finire un libro

.


Lo sappiamo bene: quante volte ti è capitato di cominciare a leggere un libro e magari chiuderlo perché l’inizio non ti ha convinto?


Come diceva Oscar Wilde “Non c’è una seconda occasione per fare una prima buona impressione” ed ecco perché cominciare bene è fondamentale: nelle relazioni, nei romanzi… ma anche nel digital learning!


“Benvenuto in questo corso. Oggi parleremo di…”

Confessa: almeno una volta anche tu hai progettato, sviluppato o erogato un corso che aveva questo incipit!


A tua discolpa puoi dire che errare è umano… ma ricorda: perseverare è diabolico! 😊


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Nel mondo del traingaging, l’attenzione dei discenti non è considerata scontata ma va conquistata

: e l’incipit è il primo strumento che abbiamo a disposizione per convincere chi è dall’altra parte dello schermo che sta per imbarcarsi in una esperienza interessante, coinvolgente e istruttiva.


Come fare? Partiamo da un esempio: prova a confrontare questi due incipit che fanno riferimento allo stesso corso.


Il primo incipit potremmo classificarlo come sostanzialmente corretto: presenta chiaramente l’argomento che affronteremo.


Ma questo conta poco… perché, se non riesce ad attirarmi, la mia curva dell’attenzione crollerà e tutto quello che verrà dopo sarà per me poco più che un rumore di fondo.


Il secondo, invece, colpisce.


Risento il dolore fisico di quando a 11 anni mi sono rotto la clavicola sinistra in bici, rivedo la scena, i miei amici che mi soccorrono, il medico che mi fa la radiografia… Sono bastate poche parole per tirarmi dentro.


Una domanda è un ottimo modo di cominciare un corso.

Perché? Perché le domande sono perfetti


icebreaking

. Le domande attivano l’attenzione e coinvolgono l’utente che si sente chiamato in causa. Fateci caso: di fronte ad un interrogativo, il nostro cervello inconsciamente e automaticamente prova a dare un risposta.


Infatti, fare domande al pubblico è una tecnica usata molto spesso dai conferenzieri più esperti proprio per creare un contatto, una empatia.


Un altro aspetto da non sottovalutare nell’incipit di un corso è il


WHY.

Cosa significa?


Esplicitare chiaramente


perché il discente dovrebbe fare questo corso, cosa saprà o saprà fare in più alla fine del corso rispetto a prima, perché dovrebbe scegliere di dedicarci il suo tempo e la sua attenzione

.


Torniamo all’esempio di prima.


Le teorie dell’


andragogia

(la scienza della formazione per adulti) affermano che


gli adulti sentono l'esigenza di sapere perché occorra apprendere qualcosa.

Allen Tough nel 1979 ha scoperto che quando gli adulti iniziano ad apprendere qualcosa per conto loro investono una considerevole energia nell'esaminare i vantaggi che trarranno dall'apprendimento. Il nostro primo compito è quindi aiutare i discenti in questo “risveglio di consapevolezza”.


Nell’apprendimento andragogico, quindi, è molto importante il “vantaggio atteso”: la nostra vita è piena di impegni e scadenze per cui voglio sapere prima se vale la pena.


In altre parole,


dobbiamo imparare a farci scegliere

e questo approccio vale anche nel caso in cui la fruizione del corso dovesse essere obbligatoria.


Cominciare bene, quindi, è fondamentale ma… non basta!

Un incipit coinvolgente attiva la nostra attenzione e curiosità ma la benzina presto finisce se non forniamo al discente i contenuti giusti.


Spesso si tende a voler dire troppo e l’esperto dei contenuti ci sottolinea che tutto è importante ma


se tutto è importante, allora niente è importante

perché le informazioni fondamentali alla fine vengono annacquate e si perdono nel fiume di parole, concetti e nozioni che speravamo di trasmettere ma di cui alla fine il discente (ahimè) ricorderà ben poco…


È capitato anche a te? Allora ti aspetto alla prossima tappa in cui parleremo di


stratificazione dei contenuti

ovvero come creare una gerarchia tra le informazioni del corso per massimizzare l’efficacia didattica.


Il viaggio nel mondo del traingaing continua.


Non mancare!


 


 



Vincenzo Petruzzi



Instructional Designer


 


 



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